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Capo Testa: gioiello di Santa Teresa Gallura

Capo Testa: gioiello di Santa Teresa Gallura

Sei alla ricerca di nuovi paesaggi da scoprire nel Nord Sardegna? Lasciati incantare dalla penisola di Capo Testa e scopri il suo fascino lunare.
Il mare cristallino e le spiagge bianche sono solo un motivo per raggiungere questo parco naturale a Santa Teresa Gallura, a pochi chilometri dal Resort Valle dell’Erica.

Il Sito di Interesse Comunitario (SIC) di Capo Testa è anche apprezzato per i punti di immersione, i percorsi per fare trekking e hiking e l’atmosfera esotica creata dalla comunità hippie che vive nella magica Valle della Luna. Sono almeno 4 i buoni motivi per visitarla.

Capo Testa: gioiello di Santa Teresa Gallura
Capo Testa: gioiello di Santa Teresa Gallura

Tante spiagge e calette, per un tuffo in paradiso

Due strisce di sabbia soffice e bianca ai lati dell’istmo collegano la penisola di Capo Testa alla “terra ferma” e danno il benvenuto ai suoi visitatori: basterà voltare il capo a sinistra per vedere le mille sfumature di blu di Rena di Ponente, la spiaggia preferita dai bambini grazie ai suoi fondali morbidi e bassi.

Per vedere Rena di Levante invece basterà voltare il capo sulla destra. Le sue acque cristalline sono delimitate da una bassa scogliera e da una spiaggetta di sabbia dorata dove è facile trovare l’ombra sotto i ginepri e lentischi che la incorniciano. Al lato nord di questa spiaggia, anche conosciuta come Zia Columba, si osserva un percorso che si snoda tra enormi massi di granito e deliziose calette, piccole e riservate. In questa zona (anche sott’acqua), è possibile vedere gli attracchi delle navi e i resti delle colonne risalenti a epoca romana, quando il posto era noto come la colonia romana di Tibula.

Se si prosegue un po’ troviamo Cala Spinosa, un’altra perla bianca che con le sue enormi pietre appoggiate sulla sabbia e le altissime scogliere apre la strada ai sentieri nella roccia e nella macchia mediterranea che portano a un’antica cava di granito.

Se poi si raggiunge il lato ovest del parco, ci sono tante altre belle insenature che trovano riparo dal vento tra le suggestive scogliere della Valle della Luna, tra queste Cala l’Ea e Cala di Mezzu, oltre alle famose Cala Grande e Cala dell’Indiano.

Il faro e la sua scenografica location

Due strisce di sabbia soffice e bianca ai lati dell’istmo collegano la penisola di Capo Testa alla “terra ferma” e danno il benvenuto ai suoi visitatori: basterà voltare il capo a sinistra per vedere le mille sfumature di blu di Rena di Ponente, la spiaggia preferita dai bambini grazie ai suoi fondali morbidi e bassi.

Per vedere Rena di Levante invece basterà voltare il capo sulla destra. Le sue acque cristalline sono delimitate da una bassa scogliera e da una spiaggetta di sabbia dorata dove è facile trovare l’ombra sotto i ginepri e lentischi che la incorniciano. Al lato nord di questa spiaggia, anche conosciuta come Zia Columba, si osserva un percorso che si snoda tra enormi massi di granito e deliziose calette, piccole e riservate. In questa zona (anche sott’acqua), è possibile vedere gli attracchi delle navi e i resti delle colonne risalenti a epoca romana, quando il posto era noto come la colonia romana di Tibula.

La Valle della Luna, un luogo dove lo scorrere del tempo non è terrestre

Meta gettonata degli appassionati di trekking, hiking e diving, questa “oasi nell’oasi”, deve il suo nome alla particolarità delle sue rocce, modellate dalla forza del vento e dell’acqua fino ad ottenere delle vere e proprie grotte, i tafoni. Sono proprio queste le dimore naturali delle comunità hippie che hanno deciso di vivere qui a partire dagli anni ’70. Scelto come luogo ideale per vivere lontani dal caos della città e (soprattutto) per poter godere tutti i giorni della bellezza e dei profumi rigeneranti della natura, è stato poi trasformato in vera e propria casa con l’aggiunta di qualche oggetto d’arredo e le necessarie stoviglie. Il singolare totem posto nel cuore della valle, rappresenta quasi lo stemma araldico di questo nuovo regno dal fascino esotico.

Sembra inoltre che i suoi stravaganti abitanti siano gli autori del suo nome accattivante. In origine, la valle si chiamava solo Cala Grande per via del paesaggio, in seguito ha acquisito anche l’appellativo di Valle della Luna per il colore chiaro e lucente delle rocce che i suoi residenti ammiravano al chiaro di luna.

Pareti rocciose e fondali incontaminati: la Valle della Luna è anche il paradiso degli sportivi

Gli arrampicatori affrontano la “roccia del dinosauro”, il masso più alto della Valle della Luna (128 metri) particolarmente apprezzato per l’irregolarità della sua superficie e la sua cima “punta La Turri” o “il Teschio”, dalla forma suggestiva.

Chi invece ama l’esplorazione dei mari, troverà diversi punti di immersione. Uno di questi, a un centinaio di metri dalla spiaggetta di Cala Francese, è il Relitto dell’Adel Conchita, facile da trovare, è possibile vederlo anche in apnea. A Punta Balena, invece, tra i massi di granito è possibile vedere un canalone di gorgonie, tra i soli 10 e i 25 metri di profondità. Infine, per i sub esperti il consiglio è di nuotare tra i graniti della Secca del Diavolo per vedere il falso corallo nero.

Capo Testa: gioiello di Santa Teresa Gallura
Capo Testa: gioiello di Santa Teresa Gallura

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